L'industria italiana è molto cambiata negli ultimi dieci anni. Vecchi protagonisti
sono scomparsi o si sono profondamente ristrutturati sia nella
proprietà che nelle produzioni, nuovi operatori sono entrati, dapprima in sordina, poi prepotentemente come protagonisti di primo piano sulla scena italiana. Le privatizzazioni hanno costituito un'occasione eccezionale per la riorganizzazione e il riorientamento del vertice dell'industria italiana.
Queste trasformazioni interne sono avvenute in un decennio di profondi
cambiamenti in tutti i paesi, dove si sono sentiti gli effetti dell'integrazione europea e in particolare della politica di apertura, liberalizzazione e privatizzazione imposta di fatto dall'Unione, contemporaneamente alla creazione della moneta unica e quindi all'obbligo di convergenza macroeconomica.
Per la prima volta, dalla creazione della Comunità Europea, si sta registrando
un processo di integrazione transnazionale fra imprese, con fusioni e alleanze che stanno creando una fitta rete di relazioni proprietarie e strategiche, a cui tuttavia le imprese e le banche italiane partecipano ancora marginalmente.
Questo lavoro si articola in tre parti: nella prima verrà descritto il processo di ridefinizione della grande impresa nei paesi europei, con attenzione alle concentrazioni industriali aventi carattere transnazionale; nella seconda parte si analizzeranno in maggior dettaglio alcune
di queste operazioni di fusione transnazionale; nella terza infine si rileggerà la situazione italiana alla luce degli scenari europei in precedenza delineati.
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