9/2001
July
Contrattazione aziendale, premi e strategie sindacali. Una comparazione tra Lombardia ed Emilia-Romagna per il settore alimentare
 
Mario Nosvelli - Paolo Pini


L'obiettivo di questo contributo è quello di analizzare alcune caratteristiche rilevanti della contrattazione di secondo livello del settore alimentare mettendo a fuoco alcuni aspetti al centro del dibattito in campo sindacale e accademico sull'evoluzione delle relazioni industriali.
Nella prima parte si affrontano in particolare la contrattazione sui Meccanismi Retributivi Premianti (MRP), le loro caratteristiche e la loro organizzazione. Inoltre, si propone l'esame di diverse forme di flessibilità, retributive e non, la loro contrattazione e le loro relazioni con i MRP.
In questa sezione si presenta una sintesi e una parziale revisione dei risultati conseguiti all'interno di una ricerca realizzata con il supporto della FLAI della Lombardia (Fabbri, Nosvelli, Pini, 2000a; Fabbri, Nosvelli, Pini, 2001b) e che ha condotto alla ricostruzione degli aspetti caratteristici e della storia delle contrattazione di secondo livello nell'alimentare lombardo dopo l'accordo sul costo del lavoro del 1993.
Nella seconda parte si sposta l'analisi sul piano comparativo, indagando sulle differenze che contraddistinguono la contrattazione di secondo livello dell'alimentare lombardo rispetto a quella che avviene nello stesso settore in Emilia-Romagna. L'Emilia-Romagna si ritiene possa costituire un termine di paragone stimolante per più di una ragione. Innanzitutto per la elevata rappresentatività delle imprese del settore alimentare rispetto al totale delle unità produttive regionali. Inoltre, per il livello di sindacalizzazione, storicamente rilevante e fortemente radicato soprattutto in alcuni territori emiliano-romagnoli. Infine per la densità di imprese di piccole dimensioni e cooperative, che in Emilia Romagna rappresentano un elemento caratteristico di tutto il manifatturiero.

 
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