6/1998
April
Riflessioni di politica per lo sviluppo: da un approccio "good-centred" ad uno "people centred"
 
Marco R. Di Tommaso


Fare chiarezza sulla pluralità dei significati che implicitamente si attribuiscono al concetto di "Development" appare la prima questione da affrontare in sede di politica per lo sviluppo.
In quest'ottica uno dei punti chiave su cui riflettere è la distinzione tra lo sviluppo inteso come processo e lo sviluppo inteso come obiettivo.
In passato il problema della distinzione tra questi concetti non si era posto in quanto promuovere lo sviluppo in un paese arretrato significava sostanzialmente aiutare quest'ultimo a seguire le tappe che prima di lui avevano percorso i paesi avanzati: lo sviluppo come processo era quello che avevano percorso i paesi avanzati, lo sviluppo, inteso come obiettivo cui tendere, era rappresentato dalla situazione in cui si trovavano, o si erano trovati, i paesi avanzati.
Oggi invece, l'esperienza storica e la riflessione teorica inducono a sostenere la tesi secondo cui sia le dinamiche dello sviluppo in termini di processo, sia gli obiettivi dello sviluppo, possono essere diversi a seconda dei contesti storici, politici ed istituzionali di riferimento. In termini di processo lo sviluppo ha storicamente evidenziato una pluralità di dinamiche che non si esauriscono nell'esperienza dei paesi di prima industrializzazione, in termini di obiettivo lo sviluppo non può che essere considerato un concetto normativo.
Quest'ultimo punto è indubbiamente di grande interesse per chiunque si occupi di politica economica e costituisce un tema cruciale con cui l'analisi teorica e le azioni di politica dovrebbero oggi confrontarsi.
La "Storia" ci ha insegnato che non esiste un modello universale di sviluppo e quindi non ci si può limitare a trovare gli "strumenti" che meglio permettono di raggiungere obiettivi "dati".
In altre parole, non esiste un obiettivo verso il quale tutte le società sono destinate naturalmente a tendere e quindi l'economista, se da un lato giustamente continua a concentrarsi sui "mezzi", dall'altro non può estraniarsi dal dibattito sulla definizione normativa dei "fini" che esauriscono la complessità del concetto di Sviluppo

 
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