Gli scritti qui pubblicati derivano da una approfondita rielaborazione delle lezioni che gli autori hanno tenuto - per conto del Centro di Documentazione e Studi sulle Comunità Europee - al Corso organizzato dall'U.T.E.F. (Università per l'educazione permanente di Ferrara) sull'Unione europea durante l'anno accademico 2000 - 2001.
Con questo Quaderno si intende attirare l'attenzione su alcune questioni ritenute di primaria importanza, ma che non sembrano godere ancora di sicura soluzione, connesse con l'entrata in circolazione dell'Euro a partire dal gennaio del 2002.
Nel presente volume che si articola in due parti distinte, ma tra loro strettamente coordinate, ci si occupa prima degli aspetti più generali, tra cui in particolare i rapporti tra la politica monetaria comunitaria condotta dalla Banca centrale europea e le politiche economiche nazionali, e successivamente delle specifiche implicazioni che l'Unione economica e monetaria potrebbe avere sui profondi squilibri socio-economici tuttora esistenti tra le regioni europee.
L'Unione economica e monetaria presenta delle peculiarità che non si ritrovano nelle passate esperienze di unioni monetarie. Perciò dette esperienze, come pure gli studi teorici ad esse informati, non sono sufficientemente pertinenti e, quindi, illuminanti circa i presumibili effetti derivanti dalla stessa Uem.
Le prospettive poi sono rese ancora più incerte dalla inadeguatezza della forza politica di cui attualmente dispongono le Istituzioni comunitarie per poter condurre politiche economiche finalizzate allo sviluppo ed al riequilibrio regionale in caso di opposizione di qualche Paese membro.
Per questi motivi entrambi gli scritti, pure essendo di taglio diverso, concordano nel prevedere luci ed ombre per il futuro dell'Uem, specie se avverrà il previsto ampliamento dell'Ue agli Stati del Centro Europa, prima che questi abbiano raggiunto un adeguato livello di sviluppo socio-economico.
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