In questo saggio si tenta di gettare un ponte tra due letterature che a nostro avviso non sempre hanno dimostrato di saper interagire: ci si riferisce alla teoria dell''impresa e alla politica per lo sviluppo.
Paradossalmente infatti, nonostante le questioni dell''industrializzazione siano da sempre tra le priorità dell''agenda dell'economista dello sviluppo, pochi sembrano essere gli autori che, in quest''ambito, si sono dimostrati interessati ad approfondire i problemi dell'impresa e dell'organizzazione industriale.
Al contrario si sostiene che sia cruciale anche in sede di definizione ed implementazione delle politiche per lo sviluppo riflettere sulla natura complessa delle relazioni che si instaurano tra i soggetti che partecipano al processo produttivo (dentro e fuori l'impresa).
Se l''acquisizione principale della nuova teoria dell''impresa è che l''impresa è un network di relazioni, o meglio che è una rete di relazioni forti in un contesto di relazioni deboli, il vero problema per coloro che concentrano la propria attenzione sui problemi dello sviluppo consiste nel tentare di capire se e come sia possibile costruire questo network di relazioni inducendo l''entrata di nuovi soggetti aventi titolo valido di accesso (entitlement) ed effettive capacità di partecipazione (capabilities) ai meccanismi di crescita delle risorse (provisions).
Tali considerazioni portano a sostenere l''adozione di un approccio dove l''analisi economica non rimane disgiunta dall''analisi politica, perché in questa prospettiva l''analisi della policy è altrettanto rilevante dell''analisi dell''economy, e la funzione delle politiche non è solo la variazione delle quantità di risorse (provisions) ma diventa rilevante se introduce un elemento di mutamento nella struttura politica e quindi negli entitlements
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