Il presente lavoro si inserisce nel dibattito che negli ultimi anni si è fatto particolarmente vivo sull'efficacia e i possibili effetti negativi di una crescente collaborazione tra università e industria. Un tema particolarmente dibattuto è se un'intensa attività di collaborazione col mondo industriale abbia dei riflessi positivi o negativi sull'attività di pubblicazione del docente, riducendone la quantità o la qualità o spingendolo a dilazionare la pubblicazione, per ragioni di tutela della segretezza, imposta da accordi intercorsi tra scienziato e impresa, o imposta dalla normativa sui brevetti. Il presente articolo sintetizza la letteratura recente sul rapporto tra università ed industria e quindi, più specificamente, la relazione tra brevetti e pubblicazioni; propone quindi un semplice modello per l'analisi del comportamento dello scienziato accademico e cerca di razionalizzare le relazioni esistenti tra input e output della ricerca, che possa rendere conto delle indagini empiriche fin qui compiute e fare da base per stime ulteriori. Si analizza quindi un campione di medie dimensioni con dati cross section e viene quindi proposto un esempio (analizzando un piccolo campione di soggetti) di come si possa procedere, con dati panel, alla valutazione empirica del tipo di rapporto esistente tra pubblicazioni e brevetti a livello individuale, nell'attesa di disporre di dati più ampi che possano condurre a risultati maggiormente probanti.
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