Gli strumenti sintetici di pianificazione economico-finanziaria sviluppati in letteratura si contraddistinguono per la loro semplicità ed immediatezza applicativa a discapito però della puntualità e della completezza nell'analisi del piano. In aggiunta a tale aspetto, va notato che, nella maggioranza dei casi, i valori risultanti da tali modelli (tasso di crescita sostenibile, fabbisogno incrementale, ecc.) non considerano l'aspetto economico della gestione e la conseguente creazione di valore. Infatti, non necessariamente un piano sostenibile in termini finanziari lo è anche sotto l'aspetto economico, anzi molto spesso questo non accade proprio perché non viene considerata la dimensione reddituale dell'impresa e la contestuale creazione di ricchezza economica, che si identifica nel differenziale positivo tra redditività del capitale investito e costo del medesimo.
La pianificazione finanziaria e l'implementazione di programmi collegati a strategie operative non possono pertanto prescindere dalla capacità di accrescere il valore del capitale economico e dunque di produrre ricchezza intesa come flusso economico e non solo contabile. E' per questo che, a parere di chi scrive, i modelli finanziari di pianificazione aziendale dovrebbero essere integrati e valutati alla luce di specifici indicatori preposti a monitorare la dinamica e la creazione di valore.
Dopo una rapida esposizione dei principali modelli di pianificazione e di gestione del valore economico, il presente lavoro verterà sull'integrazione in un unico contributo dei differenti strumenti esposti. Per mezzo di simulazioni applicate ad un caso aziendale, si valuterà e verificherà come non sempre le condizioni migliori in termini di incremento delle variabili strutturali ed operative si rivelino quelle che massimizzano il valore dell'azienda.
|